Le colpe altrui by Grazia Deledda

Le colpe altrui by Grazia Deledda

autore:Grazia Deledda [Deledda, Grazia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura Italiana
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


– Ma io non ti sono venuta appresso, per l'anima mia! Eri tu che venivi. Negalo, se l'osi! Ma voi tutti, uomini, genia perfida, dite che siamo noi donne a cercarvi, e mentite sempre anche sapendo di mentire. Nega anche questo, se l'osi!

Egli non osava; sorrise però, guardando lontano. Non era la prima volta che parlavano di queste cose, e Vittoria si confortava pensando che oramai Mikali era un buon marito, un buon capo di famiglia; aveva anche lui fatto la sua giovinezza com'è bene che tutti gli uomini la facciano, come il servizio militare; ma appunto come i reduci dal servizio militare egli si compiaceva a volte a raccontare le vicende di quel periodo avventuroso, esagerandole alquanto, ed ella sentiva per istinto ch'egli rimpiangeva senza volerlo, forse senza saperlo ancora, il suo passato libero e selvaggio. Sì, egli aveva domato la fortuna come un puledro, e adesso la cavalcava comodamente come cavalcava il cavallo di Bakis Zanche; ma spesso guardava davanti a sè lontano e un vago rimpianto gettava un velo fra lui e il passato, rendendo questo bello e fantastico come i vapori di quel pomeriggio di giugno rendevano belle le lontananze.

– Non lo nego; sono io che ti sono corso addietro, Vittoria! Come non farlo? Se tu avessi continuato a dire di no, non so cosa sarebbe accaduto di me. Ma se partivo, così Dio mi assista, diventavo un altro Mikali; chi sa cosa diventavo!

– Altri ne son partiti e son tornati peggio di prima.

– Ma io sono diverso da loro! Non sono un manovale nè un mandriano, io! Un uomo come me trova fortuna da per tutto: non sono stato forse fortunato anche senza partire? – concluse per adularla: e poichè lei rideva, un po' con insolenza, un po' con tenerezza, riprese a vantarsi.

– E cosa credi tu, Vittoria? Se io avessi studiato, sarei diventato qualche cosa. Ma chi badava a me? Mia madre mi mandava a scuola ed io ci andavo volontieri: ho fatto la quarta, e dopo mia madre diceva: lo manderò al ginnasio o in seminario, ed io lavorerò anche alla notte per mantenerlo. – Ma io ero intelligente e capivo. Vuoi che lasciassi mia madre a compiere delle pazzie? E poi le donne, là allo stazzo, ridevano di lei, ed io le sentivo a dire: Marianna vuol farlo studiare perchè Andrea studia; vuol gareggiare con Bakis Zanche, la meschina! Così non andai oltre a scuola. Del resto...

Voleva ricordare che anche il povero Andrea non aveva concluso nulla; ma come al solito quando cominciavano a parlare del morto, un senso di gelo li colse e impedì loro di proseguire il discorso. Meglio parlare del prediu di Santa Maria.

– Vedrai com'è ridotto! Del resto, il vecchio poteva fare a meno di andare a smuovere le pietre laggiù! Ne aveva del terreno da coltivare, se voleva, attorno allo stazzo!

– Sì, però aveva bisogno di sfogo, – disse Vittoria pensierosa: – ha dissodato e fatto il predio in faccia al mare l'anno stesso che ha cacciato tua madre fuori di casa.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.